Storia del LIVING THEATRE
Compagnia di teatro sperimentale fondata a New York nel 1947 da Julian Beck, scenografo, pittore e poeta, e dall’attrice e regista Judith Malina, il Living Theatre si colloca inizialmente nel panorama dell’Off Broadway proponendo un innovativo repertorio di matrice europea novecentesca e collaborando con giovani autori americani più o meno affermati. Dopo i burrascosi esordi il Living Theatre raggiunge il successo di pubblico e critica con The Connection, testo di Gelber diretto da Judith Malina andato in scena nel 1959. A seguito delle polemiche scatenatesi in seguito alla prima dello spettacolo The Brig nel 1963 – crudo copione di Kenneth H. Brown che ritrae la vita all’interno delle prigioni militari del Corpo dei Marines – la compagnia dei Beck è costretta prima ad abbandonare lo spazio del Teatro sulla Quattordicesima Strada e poi, nel dicembre dello stesso anno, il Paese. L’impegno in numerose manifestazioni pacifiste e iniziative di disobbedienza civile infatti valsero al Living una notorietà che andava ben oltre il ristretto ambito del teatro d’avanguardia e che lo rendeva, proprio a causa di questo impegno politico, “non gradito” al governo degli Stati Uniti. Dai primi anni Sessanta la Compagnia concentra la sua attività in Europa - in particolare in Italia e Francia - con tournée e soggiorni di lunga durata. Sono di questi anni gli spettacoli considerati i capolavori della creazione collettiva come Mysteries and Smaller Pieces (1964), Antigone di Sofocle (1967) da Bertolt Brecht; Frankenstein e Paradise Now, presentato al Festival d’Avignone nel 1968 tra entusiasmi, scandali e polemiche.
Il cosidetto Esilio Europeo della compagnia è anche il momento in cui il Living Theatre pone le basi programmatiche del proprio lavoro teatrale come il rifiuto della finzione del palcoscenico, l’eliminazione dei confini tra arte e vita e, di conseguenza, tra attorie pubblico. Il linguaggio scenico del gruppo si caratterizza negli aspetti gestuali e corporei, mettendo a frutto una rigorosa ricerca ginnico-acrobatica mirata alla creazione di effetti scenografici e volta al coinvolgimento fisico ed emotivo della platea. Negli anni Settanta il gruppo si concentra quasi esclusivamente sul teatro di strada creando spettacoli di fortissimo impatto come Sette meditazioni sul sadomasochismo politico (1973), La torre del Denaro (1975), Sei Atti Pubblici (1976) per poi tornare al teatro con Prometeo nel Palazzo d’Inverno (1978), Il Matusalemme giallo (1982), Archeologia del Sonno (1983).
Dopo la morte di Julian Beck nel 1985 Judith Malina continua a dirigere la compagnia assieme ad Hanon Reznikov creando nel nuovo spazio a New York spettacoli come The Tablets, I and I, The Body of God, Waste, Humanity, Rules of Civility, A German Requiem, Waste, Echoes of Justice, e The Zero Method. Dopo la chiusura del teatro sulla Terza strada nel 1993 il Living, di nuovo nomade, crea Anarchia, Utopia, Capital Changes, Non in mio nome - spettacolo contro la pena di morte rappresentato ogni volta che viene eseguita una sentenza capitale e Utopia. Nel 1999 a Rocchetta Ligure, nella provincia di Alessandria, nasce Centro Living Europa, la sede europea del Living Theatre. Qui la compagnia fondata da Julian Beck e Judith Malina crea i suoi spettacoli più recenti come Capital Changes, Resistenza, Enigma e Resist Now, presentato a Genova durante il G8 e poi in Germania e in Libano.
Il progetto di Rocchetta Ligure viene interrotto nel 2003 e da allora il regista Gary Brackett, componente della compagnia di New York, si occupa di promuovere il lavoro della compagnia con progetti di formazione e produzioni che realizza con il collettivo Living Theatre Europa. In questi anni il collettivo mantiene la forma di compagnia itinerante proponendo in Italia e in Europa laboratori, spettacoli e momenti di confronto e di discussione artistica, politica e sociale. È sotto la guida di Gary Brackett che il Living Theatre Europa realizza l’esperienza di laboratorio residenziale e di performance di strada nei Territori Occupati, lavorando fianco a fianco con gli artisti, gli attivisti e gli operatori sociali palestinesi ed israeliani – esperienza raccolta nel documentario Mahloul, viaggio in Palestina scritto e diretto da Gary Brackett.
Negli stessi anni il nucleo che si sposta nuovamente a New York realizza A Dream of Water (2003), Quality of Life Crimes (2003) The Code Orange Cantata (2004) e No Sir (2006). A fine 2006 il Living Theatre riunisce la compagnia in una nuova prestigiosa sede a New York City dove nel aprile 2007 va in scena The Brig che inaugura la nuova casa della compagnia nel Lower East Side di Manhattan. La riedizione, per la regia di Judith Malina e con il programma di Ensemble training diretto da Steve Ben Israel e Gary Brackett, è accolta con grandissimo successo di pubblico e critica che gli vale, oltre che centinaia di repliche, due Obie Awards per regia ed Ensemble. Nel 2008 la compagnia presenta Eureka, scritto da Hanon Reznikov, nel 2009 ripropone The Connection e la nuova produzione diretta Malina dello spettacolo Red/Noir scritto dalla poetessa Anne Waldman.
Nel 2010 Brackett decide di rientrare definitivamente in Europa e ad inizio 2010 costituisce l’Associazione Culturale Living Theatre Europa, con sede a Trieste. L’Associazione, che raccoglie l’esperienza maturata fino ad allora dal collettivo europeo, produrrà nel maggio 2010 Green Terror scritto e diretto da Brackett che debutta a Bruxelles nel maggio del 2010. Dal 2010 Malina continua a scrivere ed a produrre nuovi spettacoli: Korach, da lei diretto assieme a Carlo Altomare, No Where To Hide, The History of the World e Here We Are. Judith Malina muore poco prima di compiere 89 anni nell’aprile 2015.
Nel luglio 2014 Brackett, assieme alla compagna Eleonora Cedaro, inaugurano a Trieste PerForm centro dedicato alle discipline del corpo ed alle arti performative nonché nuova case del Living Theatre Europa.