LIVING THEATRE EUROPA

 

Laboratorio  NAPOLI

Le radici della violenza: L'Eredità di Caino

 

La creazione collettiva come atto di resistenza teatrale: riflessione intorno a Sei Atti Pubblici e Sette Meditazioni sul Sadomasochismo Politico

 

Venerdì 1 novembre 16-21

Sabato 2 novembre 16-21

Domenica 3 novembre: 16-21

 

Presso LA SERRA

 

 

Cosa può fare il teatro? Liberare l'impeto creativo nel popolo. Cambiare l'atmosfera. Cambiare i valori morali. Cambiare la percezione. Cambiare il modo di pensare. Cambiare la musica. Scendere in Egitto. Dagli schiavi. Cosa può fare il teatro? Può sedurre, folgorare, trascinare, informare, lusingare, e ispirare apertamente il proletariato, il Lumpenproletariato, i poveri, i più poveri dei poveri.

 La vita del teatro, Julian Beck

 

 

1970: Il Living Theatre si trasferisce in Brasile per lavorare nelle favelas brasiliane. Dopo un intenso periodo di collaborazione con i più poveri tra i poveri, le attrici e gli attori del Living vengono arrestati e trascorrono tre mesi in prigione sotto il regime militare, dove assistono in prima persona alla tortura sistematica dei prigionieri. Al momento del loro rilascio, il Living Theatre si riunisce per chiedersi di nuovo: qual è la domanda bruciante di oggi? Si intraprese da allora una ricerca decennale sulle radici e sulle soluzioni alla violenza, intitolata L’eredità di Caino, che esplora la ricerca di Sacher-Masoch , la quale comprende un riflessione sui temi dell’amore, morte, guerra, proprietà, stato, denaro, e sul rapporto padrone/schiavo, oppressore/oppresso e carnefice/vittima nelle Sette Meditazioni sul Sadomasochismo Politico e in Sei Atti Pubblici.

 

A partire dalla sua domanda bruciante, ogni partecipante prenderà parte ad un processo di creazione collettiva interagendo con le storiche creazioni collettive del Living Theatre tra cui Mysteries and Smaller Pieces, Antigone, Paradise Now, Sei Atti Pubblici e Sette Meditazioni sul Sadomasochismo Politico.

 

Parte I: Il lavoro del Living Theatre

L’attività di laboratorio proposta sarà svolta utilizzando il materiale, le scene, le forme e i linguaggi espressivi che costituiscono l'alfabeto del Living Theatre includendo:

 

• non-fictional acting

• creazione collettiva

• espressionismo artaudiano

• rituali

• biomeccanica

• yoga e pratiche mindfulness

• elementi formali del Teatro Politico di Brecht e Piscator

• elementi formali del Teatro di Strada

• Danza Butoh

 

Parte II: Creazione Collettiva

I partecipanti del laboratorio creeranno le proprie scene originali ispirate ai temi proposti, attorno a L’eredità di Caino e al materiale di studio condiviso, con la guida di Gary Brackett e del Living Theatre Europa, che supporteranno la creazione collettiva.

All’interno del laboratorio avremo modo di sperimentare nuove forme di rito, valide nella quotidianità, in base alle esigenze mutate della nostra comunità e ai nuovi conflitti sociali e politici presenti sul nostro territorio.

 

Contenuti extra

L'attività laboratoriale sarà integrata con materiali audio-video sulla storia formale, estetica e politica della compagnia The Living Theatre.

 

Partecipazione

 

La quota di partecipazione è di 75 €

 

Per info e chiarimenti contattateci all’indirizzo mail: livingtheatreeuropa@gmail.com

 

Il workshop è aperto anche ad allievi attori/trici con esperienza saltuaria e non approfondita ma sentita e partecipata nell’arte drammatica.

Età minima 16 anni.

 

Si precisa che l’acconto non è rimborsabile.

 

Per info e richieste: livingtheatreeuropa@gmail.com

 

 

 

 da SEI ATTI PUBBLICI: le “Dichiarazioni”

1. Proponiamo questo pomeriggio di portare i nostri corpi presso manifestazioni architettoniche di uccisione a Napoli;

2. Alle fonti dell'assassinio istituzionalizzato a Napoli;

3. Presso i simboli di una cultura in cui ogni giorno a Napoli si commercia assassinio;

4. Alle terre maledette dove lentamente e rapidamente vengano scontate le nostre morti a Napoli;

5. Alla Casa dell'Amore dove la sessualità programmata genera bambini che saranno i soldati in guerre già prevedibili a Napoli;

6. Alla Casa di Proprietà dove ognuno è  schiavo in catene e nessuno è libero a Napoli;

7. Alla Casa dello Stato che padroneggia  gli abietti cittadini che vivono tra grandi illusioni e muoiono di morte precoce a Napoli;

8. Alla Casa della Guerra e Forza della Violenza dove la legge dei Pascià  Padroni strizza il sangue della gente di Napoli;

9. Alla Casa del Denaro dove la gente vive in quotidiana  schiavitù del più odiato lavoro a Napoli;

10. Alla Casa della Morte dove con lentezza e con rapidità si produce legalmente omicidio per il profitto di pochi a Napoli;

11. Alla Casa della Pena (dell’Amore) dove rabbia, odio, lacrime e pregiudizio vengono assegnate ad ognuno a Napoli;

12.  Alla Casa di Caino dove la Forza della Violenza, della Paura e della Potenza sono legge; dove l'Uccisione dell'anima, della Vita e dell'Amore sono ordini quotidiani a Napoli

13.  Proponiamo di andare a queste Case e lì fare appello alla forza dell'arte;

14. Proponiamo di andare a queste Case per iniziare a tessere intorno a loro un incantesimo di Vita;

15. Proponiamo di andare lì, o amici o sconosciuti, per preparare formule che condurranno ad albe in cui le catene - che serrano i polsi del cielo della mia e della nostra vita - cominceranno il processo rivoluzionario di disintegrazione;

16. Proponiamo di andare questo pomeriggio presso queste Case per rappresentare atti il cui scopo è rovesciare la consapevolezza;

17. Proponiamo di andar lì per sfuggire i nodi scorsoi, i fucili, le bombe e la morte dello spirito che l'Eredità di Caino sta preparando per noi;

18. Proponiamo di restituire al teatro la sua funzione dentro la comunità come veicolo di trascendenza, come liberatore dal bacio della frusta;

19. Proponiamo di portare la processione delle nostre vite di ogni giorno a confronto con le roccheforti del grande campo oppositore e di cominciare a tessere intorno a loro un incantesimo di vita a Napoli;

20.  Di compiere lì atti il ​​cui intento è attivare la coscienza della vita;

21.  Di commettere degli atti pubblici in nome del dolore del popolo.